Ogni anno la notte dell’11 gennaio torna ad ardere la tradizione delle fanove nel centro e nelle campagne di Castellana. Grandi cataste di legna vengono allestite da associazioni e gruppi di ragazzi, che si competono con spirito goliardico il titolo di “migliore fanova dell’anno”. Attorno alla legna ardente, la gente si raduna e fa festa, al ritmo di musiche popolari ed un buon bicchiere di vino, rendendo omaggio alla Madonna della Vetrana che l’11 gennaio del 1691 scacciò da Castellana la peste. Quella notte, infatti, due sacerdoti pregarono intensamente la Madonna del locale convento ed il giorno dopo molte persone guarirono dopo l’applicazione del miracoloso olio della lampada votiva. Così la peste abbandonò il paese e si dette a fuoco a tutto ciò che era stato in contatto con il morbo, festeggiando la fine del contagio attorno alle numerose fanove accese. Il 12 gennaio la festa prosegue con le celebrazioni religiose in onore della Patrona Maria Santissima della Vetrana. Il rituale, però, si apre la notte del 10 gennaio, alle 3 del mattino, con la “Diana”, la tradizionale questua tra i frantoi della zona con i fedeli, accompagnati dalle note della banda, che girano per raccogliere l’olio che servirà ad alimentare per il tutto l’anno la lampada votiva della Madonna della Vetrana.